sabato 30 dicembre 2017

MENFI: E' MORTA SUOR ROSA MARIA LO IACONO

Ho combattuto la buona battaglia,
ho terminato la mia corsa,
ho conservato la fede.

Mi piace ricordarLa così, con le stesse parole di San Paolo che la carissima Suor Rosa ha indirizzato in un intenso messaggio di cordoglio a mia madre subito dopo che era avvenuta la morte di mio padre nel 2009.
Le parole di San Paolo sono un viatico intimo, pieno di passione, speranza e fede, la stessa che ha accompagnato Suor Rosa nella sua vocazione fra le Apostole di Gesù Crocifisso a San Giovanni Rotondo.
Suor Rosa non ha mai dimenticato Menfi e nessuno di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla e di frequentarla; ha saputo sempre dedicare ad ognuno il giusto pensiero, nelle ricorrenze, liete e tristi, che la Provvidenza riservava nel cammino delle nostre esistenze. Ed era sempre una gioia poterla rivedere nelle rare occasioni in cui tornava nella nostra città.
Nel ricordo di Lei c’è sempre l’intensa ed infaticabile attività che ha svolto, prima di abbracciare la Croce di Cristo nel ministero della vocazione, come promotrice nella comunità ecclesiale del “mitico” Gruppo Giovani. Non eravamo ragazzini, ma forse neanche tanto “grandi”, eppure quel Gruppo ha sicuramente segnato una tappa fondamentale nella vita di ogni giovane che lo frequentava: la costanza con cui tutti seguivano l’attività era e rimane un mistero in una società materialista, superficiale, allo sbando, dove l’adolescenza segna quasi sempre il distacco triste dalla Chiesa. È stato il carisma di Suor Rosa, all’epoca semplicemente Rosa, a guidarci, ne sono sicuro.
È ritornata alla Casa del Padre l’altro ieri, giovedì, in un luminoso pomeriggio di dicembre, nel periodo liturgico che celebra la Sacra Famiglia. E, forse, non è un caso. Si è sicuramente ricongiunta ai suoi genitori che l’hanno preceduta nel cammino di rinascita nella fede. Serena, gioiosa e sorridente. Come sempre l’abbiamo conosciuta.
Suor Rosa ha affrontato un difficile percorso, quello della malattia, che nelle persone sante e credenti, però, diventa occasione di incontro mistico con la Croce. Neanche la malattia, però, l’ha segnata, né ha potuto sfigurarle la dolcezza di un sorriso offerto ogni giorno al Cielo.
Non ci stupiscono le notizie che arrivano da San Giovanni Rotondo sulla sua morte, avvenuta mirabilmente in concetto di santità. Anzi, è lo stimolo di una nuova riflessione, sulla limpidezza e la gioia di una fede vocazionale che non ha avuto tentennamenti. Suor Rosa è stata un esempio di delicata umiltà e di fermezza nella fede che deve essere conosciuto ancora meglio dalla nostra comunità e, soprattutto, dai nostri giovani.
Adesso, il ricordo di Rosa (perdonatemi se la chiamo così) è ancora più prezioso, la sua memoria ancora più vitale. Per questo la sentiamo ancora più vicina di quanto poteva essere a noi con la sua preghiera quotidiana. Il cordoglio che ci unisce è una finestra aperta sul Cielo: la stessa da cui Suor Rosa continuerà a guardarci, a spronarci ed a consolarci.
Un caro saluto,

Michele  

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